giovedì 29 ottobre 2009
greenbean
Questo blog è iniziato nel dicembre 2007 citando il libro Mondo S.r.l.:
"Inizia l'era della responsabilità sociale, una sfida per tutte le aziende che vogliono restare sul mercato. Ecco alcuni dati:
- il 51% dei maggiori sistemi economici mondiali è costituito da multinazionali e non da nazioni;
- il 40% degli scambi economici globali avviene tra quelle multinazionali;
- solo 21 nazioni hanno un prodotto interno lordo superiore al fatturato annuo di ognuna delle 6 maggiori multinazionali.
Pare che a responsabilità limitata sia rimasto solo il nostro pianeta con le sue risorse non rinnovabili mentre gran parte dell'economia mondiale è nelle mani delle Società per Azioni, ormai più potenti dei governi.
Le decisioni di acquisto non saranno più prese sulla base di paramentri come prezzo, qualità e disponibilità, ma sull'attenzione dedicata ai fattori ambientali, umani ed economici che influiscono sull'intera catena del valore di beni e servizi.
Le imprese più avvedute e intraprendenti si stanno già muovendo per garantirsi un futuro attraverso questi paramentri.
Solo i produttori che sapranno integrare nelle proprie attività questi concetti essenziali verranno premiati sul mercato globale."
In questi due anni la parola sostenibilità è passata sulla bocca di molti, troppi.
Ancora troppo poche sono le aziende che accettano la sfida dell'innovazione, perchè questo è la sostenibilità - la capacità di innovare le proprie strategie di gestione del business.
Marketing manager e imprenditori si dimostrano ancora dubbiosi e tentennano, mentre la crisi erode i profitti e riduce le opportunità per il futuro.
L'alibi resta ancora l'idea che la sostenibilità sia un costo... è vero! Costa in creatività, ingegno e visione.
Spesso l'alibi è anche l'opinione diffusa che il consumatore [non lo chiamerò mai più cosi] non abbia una reale disponibilità a pagare un surplus per prodotti green... è vero, solo in parte.
Ma perchè dovrebbero? La sostenibilità non può essere una tassa sul futuro, non è un optional, è un bisogno primario.
Il consumatore [ooohps... ] pagherà in fiducia, fedeltà e promozione del brand e tanto dovrebbe bastare per dire grazie.
Sul fronte dei consumi la sostenibilità ha superato il concetto di etica, ora è pragmatica, pura e semplice, una situazione binaria: futuro si - futuro no.
Lo scorso 25 settembre ho scritto: "Ciò che spinge Peter Parker, meglio noto come Spiderman, a non mollare mai, sono le parole pronunciate da suo zio Ben: "Da un grande potere derivano grandi responsabilità".
Se è vero che oggi sono le aziende ad avere il potere di guidare il cambiamento, mi auguro che i manager che le governano abbiano in famiglia uno zio Ben."
Mi piace ricordarlo.
Ora questo blog diventa parte integrante del progetto greenbean.
Un modo per l'agenzia di cui sono co-fondatore di parlare non di se stessa, ma di quello che vede e che sente; un modo per non chiudersi nella logica cliente-agenzia, ma restare quello che vuole essere: un sistema aperto, un aggregatore di idee, persone e professionalità che insieme voglio portare aria nuova nelle piccole e grandi cose, delle persone e delle aziende.
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2 commenti:
Buona fortuna e buon viaggio.
Fabrizio
Sono felice di essere adesso socia di Th!ink e, soprattutto, di Alessio. E di Silvia.
Ho sempre amato i viaggi, questo è il più grande.
Sissi
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