domenica 18 maggio 2008

go green

Sono disponibili i risultati della ricerca “Ipsos MORI”, 2007, pubblicata da b&p communication e commissionata da Tandberg.

Di seguito riporto le principali considerazioni, la ricerca completa potete scaricarla qui

L’indagine Tandberg/Ipsos MORI ha rivelato l’importanza di un comportamento responsabile verso l’ambiente per aumentare il “corporate brand equity” e il “competitive advantage”.

Più della metà dei consumatori globali intervistati ha detto che preferirebbe comprare prodotti e servizi da un’azienda con una buona reputazione ambientale e quasi l’80% degli impiegati globali crede che lavorare per una organizzazione etica a livello ambientale sia importante.
Questa ricerca rappresenta 1 miliardo di consumatori e più di 700 milioni di impiegati in tutto il mondo. (…)

Nonostante il fatto che abbiano indicato la preferenza a comprare prodotti “green” e a lavorare per le organizzazioni responsabili verso l’ambiente, un sorprendente 32% degli intervistati ha ammesso che non ha ancora attuato azioni personali per ridurre i cambiamenti climatici. Stanno aspettando che quei prodotti e servizi diventino facilmente accessibili, oppure che i governi e i posti di lavoro facciano un passo avanti e stabiliscano la priorità?

Più della metà degli intervistati crede che il governo dovrebbe assumere una posizione nel limitare gli effetti dei cambiamenti climatici, citando come guida chiave nel movimento ambientale per il 47% i governi nazionali e per l’11% le istituzioni internazionali.
(…)

Il 12% degli intervistati è convinto che i commerci/aziende avrebbero dovuto assumere la guida per limitare gli effetti dei cambiamenti ambientali.
Ad esempio, sviluppare e cercare nuove tecnologie “environmentally-friendly” è stato indicato come un fattore fondamentale al fine di portare ad un aumento di responsabilità aziendale verso l’ambiente.

Programmi di riciclaggio, programmi per la riduzione di acqua/rifiuti e acquisti “environmentally friendly” sono già visti come iniziative efficaci in azienda. Impiegati di alcuni mercati hanno indicato il “competitive positioning” e il timore di pubblicità negativa come preoccupazioni che potrebbero spingere le loro organizzazioni a diventare più “environmentally-friendly”, dimostrando che la percezione esterna della marca può avere un effetto notevole sulla decisione di un’azienda di diventare “go green”.

L’indagine rivela alcune informazioni essenziali per le aziende che stiano cercando di costruire una loro marca in territori ben specifici del mondo e con “target markets” particolari. Nonostante il fatto che ci siano differenze interessanti fra i paesi intervistati e anche qualche differenza fra certi gruppi demografici all’interno dei paesi individuati, questo sondaggio indica che grossi gruppi di clienti, impiegati, soci e investitori nel mondo stanno pensando ripetutamente a questa questione a livelli differenti. (...)

Questa indagine, una delle più grandi del genere, ha rivelato quindi qualche tendenza importante. Forse la più rilevante riguarda l’impatto che le azioni decise dalle aziende verso i cambiamenti climatici hanno sulla percezione delle loro marche aziendali da parte dei clienti e degli impiegati. (…)

Gli impiegati vogliono sentirsi sicuri sapendo che le organizzazioni per cui lavorano abbiano un piano “verde,” e che stiano effettuando le pratiche e i programmi per ridurre i loro consumi energetici.
(…)

Le tecnologie che riducono il consumo d’energia, i rifiuti e i viaggi dimostrano grande promessa per le organizzazioni che stiano cercando di aumentare la loro reputazione “verde” e il loro vantaggio competitivo. L’adozione di tecnologie “verdi” è destinato a continuare, visto che sempre più aziende riconoscono la necessità di implementare programmi ambientali misurabili e concentrarsi sui bisogni della mano d’opera più giovane.
Globalmente, i giovani sono più favorevoli ad accogliere l’uso della nuova tecnologia per aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici. (…)

Con le numerose campagne su come diventare “carbon neutral”, il messaggio inerente i cambiamenti climatici sta sicuramente raggiungendo la popolazione.
Tuttavia, a meno che gli individui e le aziende siano pronti ad agire in prima persona e ad essere responsabili per ridurre i loro consumi energetici quotidiani, è difficile immaginare come potremmo procedere insieme, nel breve termine, e fare LA differenza abbastanza grande da essere utile per il pianeta.

Una cosa è certa: dobbiamo tutti, individui e organizzazioni, agire direttamente e affrontare il riscaldamento globale insieme e velocemente.

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