venerdì 29 maggio 2009
water management
"L’acqua è una risorsa scarsa, per quanto rinnovabile. Come ricorda la Banca Mondiale, possiamo contenerla, incanalarla, raccoglierla, purificarla, impacchettarla, trasportarla e trasformarla, ma non possiamo “produrla”. Questa semplice osservazione conduce a una complessa verità: gestire e governare la risorsa-acqua e il suo utilizzo rappresenta una delle più grandi sfide che la collettività si trovi oggi ad affrontare su scala globale"
E' questa l'introduzione di un interessante report, pubblicato dal Barilla Center for Food & Nutrition, sullo stato dell'arte di quello che, se ancora qualcuno non lo sapesse, rappresenterà a breve una delle più gravi emergenze planetarie: la gestione delle risorse idriche disponibili. Il report potete scaricarlo qui. Buona lettura.
giovedì 28 maggio 2009
top ten
Tra i tanti benefattori che lavorano alacremente per migliorare il futuro dell'umanità, dieci ci riescono meglio di altri. Sono insegnanti, medici, ricercatori, filantropi e industriali che sognano un mondo nuovo, più verde e più compassionevole, e che per realizzarlo si adoperano con determinazione, sapere e fantasia. Grazie al loro operato, una fetta sempre più larga di uomini e donne può già beneficiare delle nuove tecnologie e delle ultime scoperte scientifiche, poiché non basta trovare un farmaco miracoloso, bisogna anche produrlo e distribuirlo là dove ce n'è più bisogno.
La lista di questi eroi è stata compilata dalla rivista Scientific american: tra loro si contano soprattutto biologi e fisici, ma anche un politico, il presidente Obama, perché la sua "rivoluzione ecologica" è stata così immediata ed eclatante che i suoi effetti si potranno misurare "perfino sulle future generazioni".
Uno di loro, il pediatra trentottenne Kristian Olson, ha appena fabbricato un'incubatrice per neonati con pezzi di automobile, per far sì che sia possibile ripararla anche nelle regioni più povere. Un altro, Andras Nagy, biologo del Mount Sinai Hospital di Toronto, è riuscito a trasformare cellule mature nell'equivalente di cellule staminali, risolvendo controversie etiche e fornendo alla ricerca uno prezioso materiale a basso costo. Un terzo, Bryan Willson, professore di Ingegneria alla Colorado State University, ha disegnato forni ecologici che consentono alle famiglie più povere dell'India o delle Filippine di cuocere alimenti risparmiando sul carburante e inquinando l'atmosfera molto meno di una volta.
Quanto a Shai Agassi, fondatore dell'azienda "Better place", grazie alle sue batterie al litio, ha già reso le auto elettriche una realtà. Wafaa El-Sadr, direttrice dell'Infectious Disease Division all'Harlem Hospital Center, si batte invece da anni per contenere la pandemia di Aids nell'Africa sub-Sahariana. In quell'angolo sfortunato del pianeta, questa signora di origini egiziane cerca di impedire che la malattia si trasmetta dalle madri ai figli e di fornire le terapie anti-virali ad almeno un paziente su dieci.
C'è anche un'altra donna tra i dieci prescelti. E' l'antropologa Eugenie Scott, che si definisce "la golden retriever di Charles Darwin", parafrasando Thomas Henry Huxley, il biologo che nell'Ottocento si fece difensore delle teoria dell'evoluzione e che per questo motivo divenne "il bulldog di Darwin". Il merito della Scott è stato di evitare che il darwinismo fosse tolto dal programma delle scuole statunitensi a favore del cosiddetto "creazionismo", quella pseudo-scienza che vuole a tutti i costi conciliare biologia, geologia e religione.
Per fronteggiare i disastri provocati dal fumo due giganti hanno unite le loro forze: il creatore della Microsoft Bill Gates e il sindaco di New York e magnate Michael Bloomberg. Per finanziare la loro guerra al tabacco hanno già sborsato 375 milioni di dollari. Soldi che servono a educare i ragazzi nelle scuole sui danni della sigaretta, ad aiutare chi vuole smettere di fumare e a stabilire nuove strategie politiche per contenere il flagello.
Barack Obama, infine. Il presidente è stato inserito tra i dieci facitori di miracoli per aver posto le problematiche legate al cambio del clima al centro della sua agenda politica e per aver nominato alcuni scienziati - come il fisico John Holdren e la biologa marina Jane Lubchenco - a posti chiave della sua amministrazione. Come se non bastasse, lo scorso marzo Obama ha liberato la ricerca sulle cellule staminali e promosso nuove leggi per proteggere il lavoro degli scienziati. Tutto questo, poche settimane dopo aver giurato da presidente.
(fonte: La Repubblica)
La lista di questi eroi è stata compilata dalla rivista Scientific american: tra loro si contano soprattutto biologi e fisici, ma anche un politico, il presidente Obama, perché la sua "rivoluzione ecologica" è stata così immediata ed eclatante che i suoi effetti si potranno misurare "perfino sulle future generazioni".
Uno di loro, il pediatra trentottenne Kristian Olson, ha appena fabbricato un'incubatrice per neonati con pezzi di automobile, per far sì che sia possibile ripararla anche nelle regioni più povere. Un altro, Andras Nagy, biologo del Mount Sinai Hospital di Toronto, è riuscito a trasformare cellule mature nell'equivalente di cellule staminali, risolvendo controversie etiche e fornendo alla ricerca uno prezioso materiale a basso costo. Un terzo, Bryan Willson, professore di Ingegneria alla Colorado State University, ha disegnato forni ecologici che consentono alle famiglie più povere dell'India o delle Filippine di cuocere alimenti risparmiando sul carburante e inquinando l'atmosfera molto meno di una volta.
Quanto a Shai Agassi, fondatore dell'azienda "Better place", grazie alle sue batterie al litio, ha già reso le auto elettriche una realtà. Wafaa El-Sadr, direttrice dell'Infectious Disease Division all'Harlem Hospital Center, si batte invece da anni per contenere la pandemia di Aids nell'Africa sub-Sahariana. In quell'angolo sfortunato del pianeta, questa signora di origini egiziane cerca di impedire che la malattia si trasmetta dalle madri ai figli e di fornire le terapie anti-virali ad almeno un paziente su dieci.
C'è anche un'altra donna tra i dieci prescelti. E' l'antropologa Eugenie Scott, che si definisce "la golden retriever di Charles Darwin", parafrasando Thomas Henry Huxley, il biologo che nell'Ottocento si fece difensore delle teoria dell'evoluzione e che per questo motivo divenne "il bulldog di Darwin". Il merito della Scott è stato di evitare che il darwinismo fosse tolto dal programma delle scuole statunitensi a favore del cosiddetto "creazionismo", quella pseudo-scienza che vuole a tutti i costi conciliare biologia, geologia e religione.
Per fronteggiare i disastri provocati dal fumo due giganti hanno unite le loro forze: il creatore della Microsoft Bill Gates e il sindaco di New York e magnate Michael Bloomberg. Per finanziare la loro guerra al tabacco hanno già sborsato 375 milioni di dollari. Soldi che servono a educare i ragazzi nelle scuole sui danni della sigaretta, ad aiutare chi vuole smettere di fumare e a stabilire nuove strategie politiche per contenere il flagello.
Barack Obama, infine. Il presidente è stato inserito tra i dieci facitori di miracoli per aver posto le problematiche legate al cambio del clima al centro della sua agenda politica e per aver nominato alcuni scienziati - come il fisico John Holdren e la biologa marina Jane Lubchenco - a posti chiave della sua amministrazione. Come se non bastasse, lo scorso marzo Obama ha liberato la ricerca sulle cellule staminali e promosso nuove leggi per proteggere il lavoro degli scienziati. Tutto questo, poche settimane dopo aver giurato da presidente.
(fonte: La Repubblica)
martedì 26 maggio 2009
lohas
LOHAS è l'acronimo di Lifestyle Of Health And Sustaianbility, il nuovo stile di vita e di consumo che sta velocemente crescendo nel mondo occidentale, caratterizzato dalla visone della sostenibilità come fonte di benessere, di qualità della vita, di item aspirazionale.
Qui il sito dedicato e qui una sintesi del trend.
Qui il sito dedicato e qui una sintesi del trend.
lunedì 25 maggio 2009
save your logo
Global Enviroment Facility propone un modo innovativo per raccogliere fondi a tutela delle biodiversità: The Save Your Logo Fund.
Molte company ed organizzazioni usano animali (anche rari) come elemento caratterizzante della loro identità visiva, The SYL vuole incoraggiare queste aziende ad impegnarsi con contributi significativi.
Le prime due aziende ad aderire al progetto sono state Lacoste e MAAF Insurance.
sabato 23 maggio 2009
recyclebank
In US la banca del riciclo “recyclebank” ha da tempo incentivato la “gara al riciclo” attraverso un sistema molto semplice: in ogni cassonetto é stato installato un microchip capace di rilevare la differenziata raccolta. I punti raccolti, in funzione dei kg, equivalgono a buoni sconto su un determinato ammontare (ad es. il 10% su una spesa di 50 $).
Si legge sul sito: “I premi incentivano il riciclo, ma la banca funziona perché rende visibile un premio simbolico: offre a ognuno la sensazione di fare la cosa giusta“.
I clienti ricevono un container da 35, 64, o 96 “gallon RecycleBank”, con un microchip identificativo dell’abitazione. Più ricicli, più il tuo punteggio sale! Superati i 35 “RecycleBank Dollars”, questi si traducono in coupons.
Recyclebank è operativa in Pennsylvania, New Jersey, Delaware, Vermont, Massachusetts e New York; si rivolge a famiglie, privati ed aziende ed è in arrivo anche in Europa.
Si legge sul sito: “I premi incentivano il riciclo, ma la banca funziona perché rende visibile un premio simbolico: offre a ognuno la sensazione di fare la cosa giusta“.
I clienti ricevono un container da 35, 64, o 96 “gallon RecycleBank”, con un microchip identificativo dell’abitazione. Più ricicli, più il tuo punteggio sale! Superati i 35 “RecycleBank Dollars”, questi si traducono in coupons.
Recyclebank è operativa in Pennsylvania, New Jersey, Delaware, Vermont, Massachusetts e New York; si rivolge a famiglie, privati ed aziende ed è in arrivo anche in Europa.
venerdì 22 maggio 2009
caldo, piatto e affollato
Thomas L. Friedman ha venduto milioni di copie del suo libro sulla globalizzazione, che proclamava scomparsa l’epoca delle grandi differenze tra i pochi paesi ricchi e le tante nazioni incapaci di sviluppo economico e tecnologico attraverso lo slogan, ormai di uso comune, “il mondo è piatto”.
In questo nuovo libro, lo scenario si allarga dall’economia alla demografia e all’ecologia, mettendo a fuoco altri due elementi della situazione attuale: il mondo non è solo piatto, ma anche caldo e affollato. E lo sarà sempre di più.
Ma ciò che differenzia Friedman da molti profeti di sventura è che alla diagnosi preoccupata dello stato di salute del nostro pianeta fa seguire la descrizione di una via d’uscita, la concreta speranza di evitare il disastro ecologico, capace anche di far ripartire l’economia. Se si tratta di inventare un nuovo modello economico, fondato su tecnologie “verdi” e su nuovi prodotti non inquinanti, questo sforzo può costituire il volano per una crescita economica impetuosa, in cui le economie già sviluppate, come gli Usa e l’Europa, possono giocare il ruolo di avanguardia della ricerca e della sperimentazione.
La visione di Friedman, in cui l’ecologia diventa la strada maestra per la ripresa dell’economia mondiale, è oggi esplicitamente condivisa da molti, tra cui il nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e promette di diventare la base della discussione pubblica dei prossimi anni.
In questo nuovo libro, lo scenario si allarga dall’economia alla demografia e all’ecologia, mettendo a fuoco altri due elementi della situazione attuale: il mondo non è solo piatto, ma anche caldo e affollato. E lo sarà sempre di più.
Ma ciò che differenzia Friedman da molti profeti di sventura è che alla diagnosi preoccupata dello stato di salute del nostro pianeta fa seguire la descrizione di una via d’uscita, la concreta speranza di evitare il disastro ecologico, capace anche di far ripartire l’economia. Se si tratta di inventare un nuovo modello economico, fondato su tecnologie “verdi” e su nuovi prodotti non inquinanti, questo sforzo può costituire il volano per una crescita economica impetuosa, in cui le economie già sviluppate, come gli Usa e l’Europa, possono giocare il ruolo di avanguardia della ricerca e della sperimentazione.
La visione di Friedman, in cui l’ecologia diventa la strada maestra per la ripresa dell’economia mondiale, è oggi esplicitamente condivisa da molti, tra cui il nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e promette di diventare la base della discussione pubblica dei prossimi anni.
giovedì 7 maggio 2009
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