martedì 28 luglio 2009

global warming vs food


Il Barilla Center for Food and Nutrition sul problema del cambiamento climatico e sulle sfide ambientali e alimentari dei prossimi decenni ha recentemente pubblicato un documento d'indirizzo che affronta in particolare il nesso fra global warming e settore agroalimentare.

Dal documento emerge una inadeguata consapevolezza della sfida che i cambiamenti climatici rappresentano e delle implicazioni che comporta, sia da parte degli operatori nazionali che internazionali, sia dei consumatori di prodotti agroalimentari.


Per arrivare ad una consapevolezza condivisa a tutti i livelli sono 6 le raccomandazioni contenute nel report.


1. PROMUOVERE E DIFFONDERE L’IMPIEGO DI INDICATORI DI IMPATTO AMBIENTALE OGGETTIVI, SEMPLICI E COMUNICABILI

Si fa riferimento a tutte le attività individuali, sociali ed economiche, per promuovere una crescente consapevolezza degli impatti sull’ecosistema e favorire l’emergere di comportamenti
virtuosi.

2. INCORAGGIARE POLITICHE ECONOMICHE E SISTEMI DI INCENTIVI / DISINCENTIVI EQUI ED EFFICACI
A fronte di un’ampia condivisione del principio a livello teorico, la ricerca di soluzioni condivise e accettate appare – come è ovvio – più difficile. Oggi il dibattito registra posizioni diverse relativamente a temi quali: l’efficacia del mercato dei certificati di scambio delle emissioni di anidride carbonica; l’uso della leva fiscale; l’introduzione di incentivi verso l’acquisto di beni e servizi a maggiore sostenibilità ambientale.

3. RI-LOCALIZZARE LE COLTURE, RIDURRE L’INCIDENZA DELL’ALLEVAMENTO, SALVAGUARDARE IL PATRIMONIO FORESTALE
Occorre prendere atto dei probabili effetti del cambiamento climatico, sia in termini di impatti sulla produttività agricola (impoverimento di alcune aree geografiche), sia delle strategie
di prevenzione oggi indispensabili (riduzione dell’impatto ecologico delle attività di zootecnia), al fine di gestire attivamente i processi in atto e attutirne gli inevitabili impatti economici e sociali.

4. FAVORIRE L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E PROMUOVERE TECNICHE DI COLTIVAZIONE SOSTENIBILI (BEST PRACTICE)

Al riguardo l’IPCC ha prodotto linee guida che raccolgono un elevato livello di consenso scientifico, e che possono essere efficacemente implementate. Del resto, non si può rispondere
a una sfida come quella del climate change con strumenti del passato: occorre investire sull’innovazione tecnologica e sul trasferimento di conoscenza dal mondo della ricerca a quello delle imprese.

5. PROMUOVERE POLITICHE DI COMUNICAZIONE TRASPARENTE (FINO AL GREEN LABELLING)

Si tratta di promuovere una comunicazione maggiormente trasparente relativamente agli impatti ambientali dei singoli prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita.
Una corretta informazione ai consumatori e ai vari operatori economici lungo tutta la supply chain è il prerequisito per l’adozione di stili di consumo più responsabili in termini di utilizzo delle risorse naturali da parte dei cittadini.

6. PROMUOVERE STILI DI VITA ED ALIMENTARI ECOSOSTENIBILI

Su questo versante vari temi meritano di venire citati: dall’eccesso del consumo di carne a livello mondiale (alla luce dell’Ecological Footprint connesso alle attività zootecniche), all’esigenza di ripensare il sistema dei trasporti dei prodotti agricoli per favorire un consumo maggiormente di prossimità, laddove possibile, a un consumo più orientato al rispetto dei cicli
stagionali.

Per scaricare il report clicca
qui

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