"Parlare oggi di innovazione significa dare al design e alla creatività un ruolo che fino a ieri era quello della tecnologia. Gli americani lo chiamano design thinking. L’esperienza estetica – nella sua espressione più “italiana” – colonizza il consumo e riapre i giochi, consegnandoci un mondo da ripensare, da ricreare, da ridisegnare.
Un mondo in permanente trasformazione in cui il verso è multiplo: architettura, moda, design, grafica, arti visive. In questo percorso il design thinking è quanto di più vicino ci sia all’esperienza rinascimentale di incrocio tra arte, spirito e tecnologia, di cui le invenzioni di Leonardo rimangono l’esempio più elevato.
E’ in questa dimensione che va ripensato anche il senso dell’innovazione. Per rispondere a questa sfida è necessario definire un percorso in cui il design avanzato, il made in Italy e la Bottega Rinascimentale dimostrano inaspettati punti di contatto e di vitalità e un potenziale straordinario in termini di nuove metodologie di lavoro. Il Rinascimento ha costruito la sua straordinaria unicità sulla capacità di giocare la propria intelligenza condivisa su diversi livelli e con protagonisti eccellenti (i maestri del Rinascimento) impegnati nell’atto della creazione.
La Rete e le nuove comunità di progetto possono assumere oggi un ruolo simile a quello della bottega rinascimentale, creando le condizioni di confronto e di condivisione che in passato esistevano nell’esperienza delle botteghe artigianali o d’arte: per questo ad esempio si parla oggi - in considerazione del grande contributo di Internet a questo tipo di progetti - di Rinascimento 2.0. La previsione è che questo possa avvenire in tempi accelerati."
Tratto da PreVisioni e PreSentimenti - Francesco Morace.
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